Ci sono essenzialmente due motivi per i quali potrebbe essere una buona idea occuparsi della manutenzione della propria motocicletta in maniera casalinga. Sporcarsi le mani, per così dire, in prima persona, è sempre ottimo quando vuol dire prendere il controllo di una situazione qualunque in maniera personale. In questo caso il tutto si riduce a due lettere, e precisamente le E: preoccuparsi da soli del proprio bolide è sia una questione Economica (sono, dopotutto, tempi di ristrettezze un po’ per tutti!) che un fatto di Educazione.
È vero che l’intervento di un professionista può aiutare a prevedere e correggere problemi più seri, ed è per questo che esistono i tagliandi e i controlli periodici, ma per quanto riguarda il “minuto mantenimento”, è consigliato a tutti i centauri, indifferentemente dal livello di esperienza, e questo sito aspira a diventare una risorsa per questa categoria di appassionati: un sito dove raccogliere, condividere e sfatare falsi miti sul mondo delle due ruote… parcheggiate.
Come accennato in apertura sono essenzialmente due i motivi per volersi occupare personalmente della cura della motocicletta. Approfondendo, sono…
E come economia
Acquistare i prodotti delle marche preferite anche quando il meccanico scelto per l’intervento non le tratta. Risparmiare sullo “shopping” risalendo alla fonte e comprando senza intermediari. Eliminare i costi del personale di officina, sobbarcarsi solo quelli dei materiali e finire con un conto assai meno salato. Sono solo alcuni dei motivi per i quali chi vuole fare economia sulla manutenzione della propria motocicletta potrebbe voler optare per questo genere di approccio.
Piuttosto che per quello totalmente irresponsabile della completa assenza di manutenzione (purtroppo una costante per molti motociclisti, che aspettano di trovarsi davanti a un’emergenza conclamata per intervenire su danni a quel punto costosi e spesso di difficile risoluzione.
E come educazione
C’è educazione ed educazione, a voler essere precisi. Da una parte il motociclista è tenuto al rispetto del codice della strada, fondamentale perché a quanto ci risulta guidare senza patente è un illecito gravissimo, e quindi esistono molte indicazioni sul fronte dei comandamenti del centauro e del galateo per chi guida in città così come in campagna.
D’altro canto bisogna pensare a un altro tipo di educazione, ancora più a monte di quella formale. Tanti motociclisti, infatti, non conoscono che i rudimenti del funzionamento del proprio mezzo di trasporto, e molti giovani si avvicinano a questo mondo senza sapere “cosa-fa-che”. Pensano a quello che c’è sotto la sella come un giocattolo misterioso che saranno altri a gestire se qualcosa dovesse andare male. Occuparsi della manutenzione, allora, può diventare un arricchimento personale, la maniera di vivere la propria passione da vicinissimo e a motore spento, non solo quando si è sulla strada. Un bel cambio di passo, no?