Che siate in una zona dove è necessario mettere la moto in rimessa per l’inverno oppure no, il numero totale delle diverse operazioni necessarie per il suo mantenimento non cambia: ci sono solo degli accorgimenti diversi e diverse lunghezze per le singole operazioni, che è possibile sintetizzare come segue:
- Controlli esterni
- Controlli interni
Controlli esterni
- Pulizia della carrozzeria/carena
- Controllo degli pneumatici
Controlli interni
- Check up elettrico
- Pulizia e ingrassaggio della catena
- Controllo del liquido di raffreddamento e liquido dei freni
- Controllo dell’olio
- Controllo del liquido antigelo (ove applicabile)
Pulizia della carrozzeria/carena
Naturalmente si tratta della superficie esterna del motoveicolo, quella più soggetta ad aggressioni da agenti esterni come i fenomeni atmosferici o, purtroppo, interessata da urti, abrasioni e – nei casi più gravi – da incidenti di varia entità. Un sapone specifico aiuterà a non compromettere la tenuta delle vernici e degli smalti, mentre nel caso di piccoli graffi delle cere apposite possono risolvere questi piccoli difetti estetici.
È raccomandabile, soprattutto nelle fasi di risciacquo, avere sempre l’accortezza di usare il tubo che distribuirà l’acqua pulita con un dito davanti alla sua estremità, per rompere il flusso ed evitare che la pressione eccessiva possa inavvertitamente danneggiare parti della motocicletta stessa.
Controllo degli pneumatici
Oltre a – se possibile – controllare la pressione degli pneumatici almeno ogni due settimane (questo valore è particolarmente sensibile alle variazioni di temperatura nell’ambiente, tanto più se molto estreme), le operazioni di manutenzione fondamentali sono visive e tattili. Infatti va osservato accuratamente lo stato di usura della gomma, senza trascurare screpolature che potrebbero diventare vere e proprie lesioni o deformazioni che potrebbero far esplodere lo pneumatico.
In più, il battistrada rovinato è nemico della stabilità del motociclista, e può portare a incidenti anche molto seri. Anche il suo livello va monitorato di frequente, specie dopo escursioni su terreni accidentati o viaggi lunghi.